Negli ultimi anni i consumi alimentari nel nostro Paese hanno visto una notevole diffusione del
pesce crudo, soprattutto nella versione “
sushi”, cioè in abbinamento al riso, tipico della cucina giapponese.
Una delle domande più comuni riguardo l’alimentazione delle donne incinta è proprio la possibilità di mangiare o meno il sushi e il pesce crudo più in generale. Il pesce crudo infatti può essere contaminato da diversi microrganismi (listeria, eschirichia coli, salmonelle), il rischio maggiore è però la presenza di
Anisakis, un verme le cui larve possono impiantarsi nelle mucose dell’apparato gastrointestinale, con conseguenze anche importanti.
A tal proposito, il
Dott. Alessandro Bulfoni, Responsabile dell’
Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia di
Humanitas San Pio X, ci aiuta a fare chiarezza.
Come prevenire l’infezione?
Il parassita è molto sensibile alla
cottura, motivo per cui il consumo di pesce cotto non è problematico, ma anche al
congelamento. Sottoporre il pesce a uno di questi trattamenti, uccide le larve e allontana il rischio di infezione.
Attualmente, la
legislazione europea (Regolamento CE n. 853 del 2004) obbliga chi somministra prodotti ittici crudi o sottoposti ad affumicatura a freddo, a marinatura o a salatura (procedimenti che non inattivano le larve)
, a utilizzare prodotti congelati o sottoposti a
congelamento preventivo a -20° per almeno 24 ore.
“Pertanto –
spiega il Dott. Bulfoni – se il pesce è stato trattato secondo le norme previste dalla legge, non si corrono rischi”.
È sempre buona norma comunque informarsi presso l’esercizio commerciale in cui si acquista o si consuma il pesce crudo, avendo cura di scegliere negozi o ristoranti di cui fidarsi, che garantiscano prodotti buoni, ben trattati e ben conservati.
Pesce crudo e toxoplasmosi
“Il pesce crudo –
aggiunge il medico – non è rischioso per le gestanti risultate toxo-negative e dunque suscettibili all’infezione da toxoplasma. L’unica accortezza in questo caso è
l’abbinamento del pesce alle verdure crude: queste devono essere ben lavate, per scongiurare il rischio di toxoplasmosi”.
E i molluschi?
“Anche i molluschi si possono mangiare – continua il Dott. Bulfoni. Se cotti non si corre alcun rischio, se crudi è possibile incorrere in infezioni, soprattutto da
salmonella e in intossicazioni alimentari. Queste condizioni non si ripercuotono sulla salute del feto, ma richiedono comunque terapie farmacologiche, che in gravidanza è bene limitare il più possibile”.
In generale comunque, è consigliabile seguire un’alimentazione sana ed equilibrata che includa pesce. Non è necessario rinunciare al sushi o al pesce crudo, purché si presti attenzione e si scelgano esercizi commerciali adeguati.
In caso di dubbi è sempre bene confrontarsi con il proprio medico, così come in presenza di malessere a seguito del consumo di pesce crudo.