La comparsa di
perdite vaginali nel corso della gravidanza è un disturbo abbastanza comune, in particolare nel primo trimestre, e nella maggior parte dei casi non desta preoccupazione per la mamma e per il bambino, soprattutto se si tratta di secrezioni vaginali. Le perdite, però, possono essere di diverso tipo e possono avere cause differenti;
osservarne il colore può essere di aiuto per comprendere se sia il caso di rivolgersi al ginecologo per approfondimenti.
Perdite, il colore è importante
Vediamo insieme al
Dott. Alessadro Bulfoni dell’
Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia di
Humanitas San Pio X come riconoscere le cause delle perdite in base al colore.
Le perdite possono essere dovute a un aumento delle secrezioni vaginali per fattori ormonali. “Se sono
trasparenti o biancastre –
spiega il Dott. Bulfoni – sono innocue e non è dunque necessario fare nulla qualora si presentino”; in questo caso, infatti, si parla di
leucorrea gravidica fisiologica.
Se le perdite sono tendenti al
verde o al
giallo o
bianche di consistenza densa (simile a ricotta) o sono maleodoranti, è consigliabile consultare il ginecologo. “La causa –
continua il Dott. Bulfoni – potrebbe risiedere in un’
infezione vaginale e lo specialista potrebbe suggerire l’esecuzione di un
tampone vaginale per accertare la natura dell’infezione”.
Nel primo trimestre possono verificarsi delle piccole perdite di colore
rosso scuro, tendenti al
bruno; potrebbero essere dovute alla rottura di qualche capillare o all’impianto della gravidanza non ancora ottimale.
Le perdite di colore
rosso vivo, invece, devono essere considerate un
campanello d’allarme, soprattutto se abbondanti e in presenza di dolore pelvico. “In questo caso –
avverte il Dott. Bulfoni – è bene consultare il ginecologo o recarsi in pronto soccorso: potrebbe trattarsi di una minaccia di aborto”.
In ogni caso la perdita di sangue nel primo trimestre non va sottovalutata e oltre al controllo clinico necessita di
riposo e un eventuale apporto di
progesterone.
Perdite nel secondo e nel terzo trimestre
Le perdite ematiche nel secondo e nel terzo trimestre possono essere dovute a due condizioni serie: il
distacco di placenta e la
placenta previa. Nel primo caso, la placenta si stacca dalla parete uterina, fenomeno che in genere avviene durante il travaglio o dopo il parto. In caso di placenta previa invece, questa si posiziona più in basso del dovuto, andando talvolta a ostruire il canale del parto. Entrambe le condizioni necessitano di assistenza medica; è bene dunque in presenza di perdite di sangue rivolgersi al ginecologo o recarsi al pronto soccorso.
Le perdite di sangue, se presenti
prima della 37a settimana, possono anche indicare l’inizio di un
travaglio pre termine, cioè la presenza di contrazioni uterine superiori al numero fisiologico. “Per tale motivo –
conclude il Dott. Bulfoni – anche in questo caso è utile effettuare un controllo dal proprio ginecologo curante o presso un reparto di ostetricia e ginecologia”.