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Micofenolato

Micofenolato

 

Si utilizza al fine di ridurre il rischio di rigetto di organi trapiantati. Trova altresì impiego per curare la malattia di Crohn.

 

Che cos’è il micofenolato?

E’ un agente immunosoppressore che indebolisce il sistema immunitario, in modo tale che non attacchi gli organi trapiantati causandone il rigetto.

 

Come si assume il micofenolato?

Può essere somministrato sotto forma di capsule, compresse o sospensione liquida da assumere via bocca. La sua assunzione deve essere associata a quella di altri medicinali e in genere prevede 2 somministrazioni al dì, a stomaco vuoto (cioè un’ora prima o due ore dopo aver mangiato o bevuto).

 

Effetti collaterali del micofenolato?

Esso riduce la capacità dell’organismo di combattere le infezioni e aumenta il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva e di alcuni tipi di tumori.

Fra gli altri possibili effetti indesiderati sono inclusi:

stato di costipazione

dolore o gonfiore allo stomaco

senso di nausea

conati di vomito

stato di insonnia

dolori a schiena, muscoli o articolazioni

tremori incontrollabili

male alla testa

gas

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

scariche di diarrea

gonfiore a mani, braccia, piedi, caviglie o polpacci

difficoltà a respirare

battito accelerato

mancanza di energie

capogiri

svenimenti frequenti

pallore

feci scure o con sangue

vomito con sangue o che sembra caffè

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Ne è controindicato l’impiego durante la gravidanza.

Eventuali antiacidi devono essere assunti almeno due ore prima o quattro ore dopo il farmaco.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare ai medicinali a base di acido micofenolico), ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare altri immunosoppressori, valaciclovir, carbone attivo, antibiotici, azatioprina, colestiramina, colestipolo, ganciclovir, probenecid, rifampicina, salicilati, sevelamer e valganciclovir)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di ulcere o altri disturbi gastrointestinali, tumori o malattie epatiche o renali, sindrome di Lesch-Nyhan, sindrome di Kelley-Seegmiller, anemia o neutropenia

se si soffre di fenilchetonuria

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la cura non bisogna sottoporsi a vaccinazioni senza previo consulto medico.

Mitoxantrone

Mitoxantrone

 

Si prescrive, in combinazione con altri farmaci, per curare la leucemia acuta non linfoblastica ed alcune forme avanzate di tumore alla prostata. E’ impiegato altresì al fine di ridurre il numero di ricadute e i problemi fisici associati alla malattia in alcuni soggetti affetti da sclerosi multipla.

 

Che cos’è il mitoxantrone?

Il suo esatto meccanismo di azione non è noto; si ritiene che esso interferisca con la riproduzione e la crescita delle cellule e che ciò contribuisca a ridurre il numero di cellule tumorali presenti nell’organismo.

 

Come si assume il mitoxantrone?

Si somministra tramite infusione in vena.

 

Effetti collaterali del mitoxantrone

Il suo impiego può determinare una colorazione blu-verde delle urine e della sclera degli occhi. Può inoltre causare gravi problemi cardiaci (anche ad anni di distanza dalla sua somministrazione), ridurre le capacità dell’organismo di combattere le infezioni e abbassare il numero di piastrine. In alcuni individui la sua assunzione è stata associata alla comparsa di una forma di leucemia; questo rischio aumenta in caso di contestuale assunzione di altri farmaci citotossici.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

male alla schiena

stato di costipazione

tosse

scariche di diarrea

perdita o assottigliamento dei capelli

senso di nausea

dolore o fastidi allo stomaco

naso chiuso o che cola

senso di stanchezza

senso di affaticamento

calo dell’appetito

assenza delle mestruazioni

alterazione del ciclo mestruale

dolore alla bocca o vesciche

conati di vomito

stato di debolezza

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

stato di confusione

urine scure, rosa o con sangue

battito accelerato o irregolare

febbre, brividi, mal di gola o tosse persistente

minzione aumentata, ridotta o dolorosa

sbalzi d’umore o cambiamenti del comportamento

dolori, debolezza o crampi a livello muscolare

dolore, gonfiore, arrossamenti o cianosi al sito di iniezione

sintomi convulsivi

gravi infiammazione o dolore alla bocca

nausea, vomito, diarrea o mal di stomaco (forti o persistenti)

debolezza o stanchezza gravi o persistenti

fiato corto

improvviso e inspiegabile aumento di peso

gonfiore a mani, gambe o piedi

lividi o emorragie

cambiamenti alla pelle o alle unghie

problemi visivi

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Può essere controindicato in presenza di alcune complicanze cardiaci.

Prima del trattamento è opportuno rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, in particolare trastuzumab, digossina, ciclosporina e idantoine

se si soffre (o si ha sofferto in pregresso) di anemia, disturbi della coagulazione, problemi al fegato o al cuore, gotta, emorragie, depressione del midollo osseo e infezioni

in caso di radioterapia o chemioterapia a livello del torace

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la cura non bisogna sottoporsi a vaccini vivi.

Inoltre le donne in età fertile devono utilizzare efficaci metodi contraccettivi.

Moxifloxacina

Moxifloxacina

 

S’impiega nel trattamento di alcune infezioni batteriche.

 

Che cos’è la Moxifloxacina?

Questo farmaco uccide i batteri sensibili alla sua azione, inibendo gli enzimi topoisomerasi II e IV. Il primo è una molecola fondamentale per la trascrizione, la replicazione e la riparazione del DNA dei batteri; il secondo è coinvolto nei processi di divisione cellulare.

 

Come si assume la Moxifloxacina?

Viene somministrato sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali della Moxifloxacina

La sua prolungata assunzione può determinare una seconda infezione. Inoltre, in caso di diabete, è opportuno rammentare come questo antibiotico possa influenzare il livello di zucchero nel sangue.

Solo raramente la cura può avere effetti collaterali gravi, ad esempio a livello di fegato, sangue, muscoli ed articolazioni. Nello specifico il suo impiego è associato ad un aumento del rischio di problemi ai tendini (dolore, gonfiore, infiammazione e anche rottura) e può peggiorare la debolezza muscolare e le complicanze respiratorie associate alla miastenia gravis.

Infine, il farmaco può provocare effetti collaterali a livello dei nervi di braccia, mani, gambe o piedi, aumentare la sensibilità della pelle alla luce solare o scatenare la sindrome di Stevens-Johnson.

Fra gli altri possibili effetti indesiderati si possono includere:

scariche di diarrea

capogiri

male alla testa

senso di nausea

 

È importante contattare subito un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare o deglutire

febbre, brividi, tosse o mal di gola persistente

stati di allucinazione

problemi uditivi

problemi a livello tendineo o articolare

ustioni solari

desquamazione o epidermide gonfia o arrossata

problemi psicologici o sbalzi d’umore

debolezza o dolori a livello muscolare

incubi notturni

sensazione di pesantezza o oppressione al petto o alla gola

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

raucedine insolita

sangue nelle feci

dolore al torace

minzione ridotta

svenimenti

battito accelerato, rallentato o irregolare

fiato corto o altri problemi respiratori

dolori o crampi a livello muscolare

istinti al suicidio

sintomi di iperglicemia o ipoglicemia

diarrea grave o persistente

mal di testa, capogiri o sensazione di testa leggera, forti o persistenti

problemi epatici

tremori

stato d’insonnia

difficoltà a deambulare

lividi o emorragie

gonfiore o aumento di peso corporeo

insolite stanchezza o debolezza

perdite vaginali, prurito o cattivo odore

problemi visivi

macchie bianche in gola

 

Avvertenze

Può esserne controindicato l’impiego in presenza di miastenia gravis, di assunzione di farmaci antiaritmici, di alcuni problemi cardiaci o di bassi livelli di potassio nel sangue,.

La cura può compromettere le capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto collaterale può essere aggravato dall’alcol e da alcuni medicinali.

Prima di assumere il farmaco è opportuno informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti per il passato (in particolare farmaci che aumentano il rischio di prolungamento dell’intervallo QT, insulina o antidiabetici orali, warfarin, Fans, corticosteoroidi, antiaritmici, cisapride, diuretici, eritromicina, antidepressivi triciclici o altri psicofarmaci)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di infezioni gastriche, problemi epatici, cerebrali o al sistema nervoso, aumento della pressione nel cervello, problemi ai tendini o alle articolazioni, artrite reumatoide, malattie renali o riduzione della funzionalità dei reni, Alzheimer, problemi ai vasi sanguigni cerebrali, diarrea, diabete o iperglicemia, ipoglicemia, convulsioni, pelle ipersensibile al sole, bassi livelli di potassio nel sangue, battito cardiaco irregolare (anche in caso di storia familiare) o altri problemi al cuore

in caso di pregresso infarto

in caso di trapianto di rene, cuore o polmone

se si svolge un’intensa attività fisica

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la cura è importante evitare di sottoporsi ad alcuni tipi vaccini vivi.

Moxonidina

Moxonidina

 

Si prescrive nel trattamento dell’ipertensione.

 

Che cos’è la Moxonidina?

Agisce rilassando i muscoli presenti nella parete dei vasi sanguigni, promuovendo la loro dilatazione: il risultato che ne deriva è la riduzione della pressione sanguigna.

 

Come si assume la Moxonidina?

Si assume via bocca sotto forma di compresse da deglutire con dell’acqua.

 

Effetti collaterali della Moxonidina

Fra gli effetti indesiderati più comunemente associabili alla cura a base di moxonidina sono inclusi:

fauci secche

sensazione di sonnolenza

problemi allo stomaco

mal di testa

male alla schiena

stato di insonnia

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà respirare o deglutire

sensazione di pesantezza o oppressione al petto o alla gola

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

 

Avvertenze

Il consumo di bevande alcoliche può aumentare gli effetti indesiderati della moxonidina.

Prima di assumere il farmaco è opportuno informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di disturbi renali, cardiaci o angina

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È inoltre sempre importante far sapere medici, chirurghi e dentisti che si sta assumendo questo farmaco.

Oxibato sodico

Oxibato sodico

 

S’impiega per trattare la cataplessia e per contenere il senso di sonnolenza diurna in chi soffre di narcolessia.

 

Che cos’è l’Oxibato sodico?

Si tratta di un agente depressivo del sistema nervoso centrale.

 

Come si assume l’Oxibato sodico?

Viene solitamente somministrato per via orale. L’assunzione deve avvenire a stomaco vuoto – almeno 2 ore dopo un pasto – preferibilmente quando si è già coricati. L’azione può difatti essere molto rapida. Dopo la prima dose ne deve essere assunta una seconda, tra le due ore e mezza e quattro ore più tardi.

 

Effetti collaterali dell’Oxibato sodico

Il suo improprio impiego può causare convulsioni, problemi respiratori, perdita di coscienza e addirittura decessi.

Se utilizzato correttamente può comunque rallentare o bloccare la respirazione. Può altresì essere associato ad effetti indesiderati come:

capogiri

tremori vari

bagnare il letto

senso di nausea

conati di vomito

scariche di diarrea

 

È importante rivolgersi immediatamente ad un medico in caso di:

rash

prurito

sintomi depressivi

stato di agitazione

pensieri insoliti o spiacevoli

istinti suicidi

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare o deglutire

senso di pesantezza o oppressione al petto

allucinazioni

grave confusione

sintomi convulsivi

sonnambulismo

strani comportamenti notturni

 

Avvertenze

Nel corso della cura con oxibato sodico non bisogna assumere alcolici o medicinali per dormire poichè la combinazione potrebbe essere letale.

È inoltre raccomandabile evitare medicinali che possono causare sonnolenza o rallentare la frequenza del respiro (ad esempio farmaci contro le allergie, miorilassanti, narcotici, anticonvulsivanti o psicofarmaci).

E’ infine sconsigliato a chi soffre di carenza di succinico semialdeide deidrogenasi; in caso di malattie cardiache, ipertensione o disturbi renali durante la cura potrebbe invece essere necessario seguire una dieta a basso contenuto di sale.

Prima di impiegarla è sempre importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare divalproex sodico, miorilassanti, anticonvulsivanti, medicinali contro le allergie, narcotici, sedativi e psicofarmaci)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di disturbi cardiaci, pressione alta, depressione o malattie psichiatriche, problemi respiratori, apnee del sonno, malattie renali o epatiche

se si russa

se si ha un pregresso di alcolismo o di abuso di droghe

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Il suo impiego non deve essere mai interrotto improvvisamente o senza previo consulto medico.

È un farmaco che può causare dipendenza.

Oximetolone

Oximetolone

 

S’impiega in particolar modo per trattare alcune forme di anemia.

 

Che cos’è l’oximetolone?

E’ un androgeno che agisce aumentando la produzione di eritropoietina (sostanza che – a sua volta – porta a un aumento della produzione di globuli rossi).

 

Come si assume l’oximetolone?

Si somministra via bocca, sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali dell’oximetolone

Può interagire con la glicemia e con alcuni test di laboratorio, inclusi quelli per valutare il funzionamento della tiroide. In alcune circostanze può altresì influenzare il tasso di crescita di bambini e adolescenti.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

calvizie

alterazioni del desiderio sessuale

generale malessere fisico

mal di testa

strane sensazioni epidermiche

acne

stato d’ansia

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

noduli o dolore

gonfiore a braccia o gambe

stato d’insonnia

difficoltà di minzione

lividi o emorragie

conati di vomito

aumento di peso corporeo

ittero

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

ingrossamento delle mammelle

alterazioni del ciclo mestruale

cambiamenti al colore della pelle

voce più profonda

erezioni frequenti o persistenti

raucedine

sbalzi d’umore o problemi del comportamento

irsutismo

senso di nausea

 

Controindicazioni e avvertenze

Ne è controindicato l’utilizzo durante la gravidanza, in presenza di tumori alla prostata o alla mammella ed in caso di gravi problemi renali o epatici.

Prima di assumerlo è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, citando in particolare insulina, anticoagulanti, carbamazepina e oxifenbutazone

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di diabete, elevati livelli di calcio nel sangue, ipertrofia prostatica, problemi cardiaci, renali o epatici

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Paliperidone

Paliperidone

 

Viene utilizzato per il trattamento della schizofrenia e del disturbo schizoaffettivo.

 

Che cos’è il paliperidone?

E’ un antipsicotico atipico il cui esatto meccanismo di funzionamento non è noto; si ritiene comunque che influenzi alcune molecole a livello cerebrale.

 

Come si assume il paliperidone?

Può essere somministrato vi a bocca o mediante iniezioni intramuscolari.

 

Effetti collaterali del paliperidone

Può aumentare il rischio di colpi di calore, di aumento di peso, di sindrome neurolettica maligna, di movimenti muscolari incontrollati, di erezioni dolorose o prolungate. Può altresì alzare la glicemia e i livelli di prolattina nel sangue nonchè ridurre le capacità dell’organismo di combattere le infezioni. Nei soggetti anziani affetti da demenza aumenta anche il rischio di ictus.

 

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

sensazione di testa leggera

lieve dolore, gonfiore o arrossamento al sito di iniezione

lievi fastidi o dolori allo stomaco

stato di debolezza

costipazione

scariche di diarrea

capogiri

senso di nausea

irrequietezza

stato di insonnia

conati di vomito

sensazione di sonnolenza

fauci secche

mal di testa

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

aumento della produzione della saliva o perdita di saliva dalla bocca

sudorazione in aumento

crampi, dolore, debolezza o rigidità a livello muscolare

nuovi sbalzi d’umore o del comportamento o peggioramento di quelli preesistenti

debolezza a un singolo lato del corpo

sintomi convulsivi

mal di stomaco o costipazione gravi o persistenti

capogiri, sonnolenza o mal di testa forti o persistenti

fiato corto

insolita raucedine

pensieri strani

cambiamenti nel comportamento

stato di confusione

minzione ridotta

svenimenti

battito rallentato, accelerato o irregolare

febbre, brividi o persistente mal di gola

difficoltà a parlare

istinti suicidi

gonfiore a mani, caviglie o piedi

tremori

emorragie o lividi

strani movimenti degli occhi

problemi visivi

difficoltà a concentrarsi

difficoltà a deglutire

difficoltà a urinare o a controllare la minzione

difficoltà a stare fermi, a camminare o a stare in piedi

incontrollati movimenti muscolari

 

Controindicazioni e avvertenze

Può essere controindicato in presenza di problemi ai reni o se si è affetti da battito cardiaco irregolare. Non deve essere inoltre assunto in combinazione con alcuni antiaritmici, alcuni antipsicotici, citalopram, metoclopramide, nilotinib, asenapina, alcuni antibiotici, tetrabenazina e qualsiasi farmaco che può causare un prolungamento dell’intervallo QT.

 

Prima dell’assunzione è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare al risperidone), ad alimenti o ad altre sostanze.

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare lo stesso paliperdione, risperidone o altri antipsicotici).

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di discinesia tardiva, sindrome di Reye, diabete o iperglicemia, Parkinson, Alzheimer o altre forme di demenza, problemi all’esofago, potassio o magnesio bassi nel sangue, prolattina alta, tumori, ipovolemia, capogiri, svenimenti, convulsioni, problemi cardiaci o ai vasi sanguigni, globuli bianchi bassi, livelli ematici elevati di colesterolo o trigliceridi, pressione alta, problemi ai reni, al fegato o gastrointestinali, fibrosi cistica, aspirazione e sindrome neurolettica maligna

in caso di anomali elettrocardiogrammi

in presenza di rischio di cancro al seno

in caso di disidratazione

se si sta curando l’ipertensione

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

in caso di infarto

in caso di ictus o attacco ischemico transitorio

in caso di istinti suicidi

in caso di abuso o dipendenza da alcol

in caso di grave sovrappeso

in caso di anamnesi familiare con casi di diabete

Durante il trattamento è consigliabile assumere molti fluidi.

Il suo utilizzo può compromettere le capacità di guida e manovra di macchinari pericolosi; questo effetto può essere aggravato dal consumo di alcol e dall’assunzione di alcuni farmaci. Inoltre l’alcol, il caldo, l’attività fisica e la febbre possono aumentare i capogiri indotti da questo medicinale; per questo motivo è opportuno alzarsi con cautela – soprattutto al mattino – e sedersi ai primi segnali di comparsa di problemi di questo tipo.

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti che si sta utilizzando questo farmaco.

Pancrelipasi

Pancrelipasi

 

S’impiega per migliorare la digestione nel caso di problemi al pancreas associati a malattie come la fibrosi cistica.

 

Che cos’è la pancrelipasi?

E’ una miscela di enzimi digestivi che aiuta l’organismo a digerire le proteine, l’amido e i grassi.

 

Come si assume la pancrelipasi?

Viene somministrata via bocca.

 

Effetti collaterali della pancrelipasi

Può aumentare il rischio di colonpatia fibrosa e di contrarre infezioni virali. Può altresì influenzare il livello di zucchero nel sangue.

 

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

lieve diarrea

senso di nausea

crampi o dolori allo stomaco

conati di vomito

stato di costipazione

meteorismo

 

È raccomandabile contattare subito un medico in caso di:

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

irritazione al cavo orale

articolazioni gonfie o dolenti

diarrea, feci molli o costipazione gravi o persistenti

vomito, nausea o mal di stomaco forti o insoliti

gonfiore allo stomaco

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di assumere questo farmaco è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in pregresso

se si soffre (o si è sofferto in passato) di problemi al pancreas, allo stomaco o all’intestino, di gotta o di livelli elevati di acido urico, problemi renali, iperglicemia o diabete

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

in caso di difficoltà a deglutire capsule o compresse

in caso di interventi chirurgici

 

Paraldeide

Paraldeide

 

Viene utilizzata nel trattamento di alcune forme di convulsioni.

Può trovare anche impiego per curare l’alcolismo, disturbi psicologici e l’insonnia.

 

Che cos’è la paraldeide?

Il suo esatto meccanismo di azione non è noto ma si crede che possa deprimere l’attività del sistema nervoso centrale a più livelli.

 

Come si assume la paraldeide?

Può essere somministrata per via orale o rettale, oppure mediante iniezioni.

In caso di assunzione via bocca è possibile miscelare il farmaco con latte o succo di frutta freddo; in tal modo se ne migliorano sia odore che sapore nonchè si riducono possibili fastidi gastrici.

 

Effetti collaterali della paraldeide

Fra i suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

sensazione di sonnolenza

senso di nausea o conati di vomito

goffaggine o instabilità

capogiri

effetto hangover

dolori allo stomaco

alito sgradevole

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

tosse

arrossamenti, gonfiore o dolore al sito di iniezione

ittero

urine torbide

stato di confusione

minzione ridotta

respiro accelerato e profondo

tremori

nausea o vomito (forti o persistenti)

nervosismo, irrequietezza o irritabilità

fiato corto o respiro rallentato o difficoltoso

battito rallentato

forti crampi a livello addominale

forte stato di debolezza

 

Controindicazioni e avvertenze

Il farmaco non deve entrare in contatto con la plastica.

Prima di assumerla è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti per il passato, citando in particolare fospropofolo, ketorolac, disulfiram, ginkgo e medicinali che possono indurre sonnolenza (ad esempio antistaminici)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di enfisema, asma, colite, bronchite o altri problemi polmonari cronici, malattie epatiche, gastroenterite o ulcere gastriche

in caso di abuso di alcol (anche in passato)

in caso di abuso o dipendenza da alcolici (anche in passato)

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

La cura non deve essere mai interrotta improvvisamente.

Una volta sospeso il trattamento col consenso del medico, è importante contattarlo in caso di:

senso di nausea e conati di vomito

crampi allo stomaco

tremori

sintomi convulsivi

stati di allucinazione

aumento della sudorazione

crampi a livello muscolare

 

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di paraldeide.

L’assunzione del farmaco può compromettere le capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi.

Penicillamina

Penicillamina

 

Si utilizza nel trattamento della malattia di Wilson, delle forme gravi di artrite reumatoide (che non hanno risposto agli altri trattamenti) e della cistinuria.

 

Che cos’è la penicillamina?

Essa esercita un’azione antinfiammatoria efficace contro l’artrite reumatoide. E’ altresì un agente chelante: rimuove cioè l’eccesso di rame e di cistina nell’organismo.

 

Come si assume la penicillamina?

Si assume via bocca, a stomaco vuoto (almeno 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti). Nel caso si stia trattando la cistinuria, è necessario bere molto (anche durante la notte).

 

Effetti collaterali della penicillamina

Fra i suoi potenziali effetti collaterali sono inclusi:

scariche di diarrea

calo dell’appetito

lieve mal di stomaco

senso di nausea

conati di vomito

 

È importante rivolgersi immediatamente ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

tosse

urine scure

minzione difficoltosa

stato febbrile

senso di malessere generale

dolore a livello articolare

debolezza a livello muscolare

forte mal di stomaco

fiato corto

lesioni cutanee

male alla gola

feci scure

emorragie o lividi

sangue nelle urine

cute che brucia, prude, si desquama o arrossata

variazioni del gusto

brividi

gonfiore a piedi o gambe

problemi visivi

aumento di peso corporeo

respiro sibilante

 

Controindicazioni e avvertenze

Può essere controindicata a chi ha sofferto di anemia aplastica, di agranulocitosi (determinata dell’assunzione di penicillamina), di problemi renali, di sangue nelle urine o pemfigo. La cura è inoltre sconsigliata in caso di assunzione di terapie a base di oxifenbutazone, fenilbutazone, oro, farmaci antimalarici o citotossici.

Nel caso si sia in trattamento con antiacidi che contengono alluminio o magnesio, con ferro o con integratori vitaminici contenenti ferro è necessario assumerli almeno 2 ore prima o dopo la penicillamina.

Prima di utilizzarla è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare alle penicilline), ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, citando in particolare sali d’oro, oxifenbutazone, fenilbutazone, antimalarici, farmaci citotossici, e digossina

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di anemia aplastica o bassi livelli di piastrine o di globuli bianchi, di sindrome di Goodpasture o miastenia gravis

in caso di programmati interventi chirurgici

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È sempre necessario informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di penicillamina.

Il trattamento può richiedere da 1 a 3 mesi prima di manifestare la sua efficacia.