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Mandalate

Mandalate

 

Che cos’è il mandalate?

Il mandalate è il frutto di una varietà di mandarino protetta da brevetto. Si tratta, infatti, di un ibrido triploide (cioè con 3 copie di ogni cromosoma) ricavato dall’incrocio tra il mandarino Fortune (varietà diploide, ossia con due copie di goni cromosoma) e il mandarino Avana (una varietà tetraploide, cioè con quattro copie di ogni cromosoma). Titolari del brevetto sono i ricercatori del CRA-ISAGRU (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura – oggi CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Istituto Sperimentale per l’Agrumicoltura) di Acireale, in provincia di Catania.

L’aspetto del frutto del mandalate è simile a quello di un mandarino tradizionale e il suo peso medio è di 100 grammi. La sua buccia, arancione, è sottile e non aderisce bene alla polpa, il che rende il mandalate facilmente sbucciabile.

 

Che proprietà nutrizionali ha il mandalate?

Non si hanno a disposizione informazioni nutrizionali specifiche riguardo ai frutti del mandalate.

 

Possibili effetti collaterali del mandalate

Non si ha testimonianza di specifiche interazioni fra il consumo di mandalate e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È però risaputo che esiste la possibilità di un’interferenza da parte di diversi agrumi con l’assunzione delle molecole metabolizzate dal CYP3A4. Per questo è consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità del mandalate

La raccolta dei frutti del mandalate inizia a febbraio e continua fino ad aprile. In confronto ad altri agrumi, quindi, il mandalate è disponibile in commercio più tardi rispetto alla stagione tradizionale.

 

Possibili benefici e controindicazioni

L’introduzione del mandalate nella propria alimentazione consente di trarre benefici dal consumo degli agrumi (ad esempio per l’elevato apporto di vitamina C, ma non solo) anche quando la loro stagione è ormai terminata, senza la necessità di ricorrere a prodotti di serra.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Mangostano

Mangostano

 

Che cos’è il mangostano?

Il mangostano è il frutto della Garcinia mangostana, una specie che appartiene alla famiglia delle Clusiaceae. Attualmente è la Thailandia il principale produttore ed esportatore di mangostano.

 

Che proprietà nutrizionali ha il mangostano?

100 g di mangostano apportano:

63 Calorie, circa

0,50 g di proteine

0,4 g di lipidi

15,6 g di carboidrati

5,10 g di fibra

7,2 mg di vitamina C

0,286 mg di niacina

0,054 mg di tiamina

0,054 mg di riboflavina

0,041 mg di piridossina

0,032 mg acido pantotenico

31 µg di folati

35 UI di vitamina A

48 mg di potassio

9,21 mg di fosforo

5,49 mg di calcio

13,9 mg di magnesio

7 mg di sodio

0,17 mg di ferro

0,12 mg di zinco

0,10 mg di manganese

0,069 mg di rame

0,6 µg di selenio

Il mangostano è fonte di alfa-carotene (1 µg in 100 g), beta-carotene (16 µg in 100 g) e beta-criptoxantina (9 µg in 100 g).

 

Possibili effetti collaterali del mangostano

Non si ha prova di eventuali interazioni del mangostano con farmaci o altre sostanze.

 

Stagionalità del mangostano

I frutti freschi di mangostano sono disponibili sul mercato nel periodo compreso tra i mesi di giugno e ottobre.

 

Possibili benefici e controindicazioni del mangostano

Il mangostano contiene una grande quantità di nutrienti necessari per lo sviluppo e per il benessere nutrizionale. Privo di grassi saturi e di colesterolo, risulta invece essere una buona fonte di fibre alimentari e di vitamina C. Quest’ultima, nota per le sue proprietà antiossidanti, aiuta l’organismo a liberarsi dei radicali liberi e favorisce una buona risposta immunitaria. Le vitamine del gruppo B stimolano invece il buon metabolismo, mentre il potassio contribuisce al controllo della frequenza cardiaca e della pressione del sangue, diminuendo così i rischi di ictus e malattie coronariche.

Attualmente si attribuiscono al mangostano benefici in condizioni di diarrea, infezioni delle vie urinarie, gonorrea, infezioni da candida, tubercolosi, problemi mestruali, tumori, artrosi e dissenteria; sembra inoltre che sia in grado di stimolare il sistema immunitario e migliorare il benessere mentale. Al momento non sono a disposizione prove scientifiche che possano dimostrare sufficientemente questi benefici.

Esiste la possibilità che il mangostano rallenti la coagulazione del sangue.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Nashi o pera asiatica

Nashi o pera asiatica

 

Che cos’è il nashi o pera asiatica?

Il nashi è il frutto del Pyrus pyrifolia, specie appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Chiamato anche “pera asiatica”, il frutto ha origini proprio in Asia. In particolare, vengono indicate come nashi sia le cosiddette pere cinesi sia le pere giapponesi che quelle coreane. In confronto alla pera europea, il nashi contiene maggiori quantità di acqua e ha una consistenza più granulosa; spesso anche la forma è diversa: le pere asiatiche tendono a essere più tonde, più simili a una mela.

Attualmente la Cina risulta essere il principale produttore mondiale di nashi, seguono il Giappone, la Corea del Sud, la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti.

 

Che proprietà nutrizionali ha il nashi?

100 g di nashi apportano 43 Calorie.

In un frutto da 255 g sono presenti circa:

28,82 g di carboidrati

0,77 g di proteine

0,26 g di lipidi

2,3 g di fibre

7,65 di vitamina C

0,51 mg di niacina

0,36 mg di acido pantotenico

0,26 mg di vitamina E

0,05 mg di tiamina

0,05 mg di piridossina

15,3 µg di folati

1,28 µg di biotina

357 mg di potassio

18,05 mg di fosforo

12,75 mg di magnesio

5,53 mg di ferro

5,1 mg di calcio

0,26 mg di zinco

0,15 mg di rame

0,1 mg di manganese

 

Possibili effetti collaterali del nashi

Non si ha evidenza di possibili interazioni del nashi (o più ingenerale delle pere) con farmaci o sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità del nashi

La stagione del nashi è l’autunno. In Italia solitamente è disponibile in commercio fino al mese di dicembre.

 

Possibili benefici e controindicazioni del nashi

I benefici derivanti dal consumo di nashi dipendono soprattutto dal suo elevato contenuto di magnesio, minerale che è in grado di contrastare stanchezza e affaticamento. Inoltre si presenta come un alimento ricco di fibre e di micronutrienti che possono contribuire a proteggere la salute cardiovascolare e quella delle ossa.

Generalmente, il consumo alimentare di pere non presenta particolari controindicazioni e non vi è testimonianza di particolari rischi per la salute.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Pagello

Pagello

 

Che cos’è il pagello?

Il pagello, noto anche come pagello fragolino, è un pesce che appartiene alla Famiglia degli Sparidi. Si presenta con un profilo ovale e un muso a punta ed è lungo tra i 20 e i 50 centimetri; il peso degli esemplari adulti più grandi può arrivare ad una media di 400 grammi. Il suo nome deriva dal colore delle squame, che vanno dal rosa al rosso chiaro, presentando anche molte sfumature. Vive nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico e lo si può trovare anche nel Mar Nero, sebbene più raramente. In Italia è molto diffuso al largo della Sicilia. Il nome scientifico è Pagellus centrodontus.

 

Che proprietà nutrizionali ha il pagello?

100 grammi di pagello fragolino apportano 101 Calorie suddivise in 83% di proteine e 17% di lipidi

In particolare 100 grammi di pagello fragolino contengono:

79 g di acqua

21 g di proteine

1,9 g di lipidi

35 mg di colesterolo

690 mg di potassio

4,3 mg di ferro

34 mg di calcio

22 mg di magnesio

1,6 mg di zinco

0,4 mg di rame

tracce di vitamina C

 

Possibili effetti collaterali del pagello

A oggi non esiste nota di eventuali interazioni tra il consumo di pagello fragolino e l’assunzione di farmaci o altre sostanze.

 

Stagionalità del pagello

La pesca del pagello fragolino viene effettuata in tutti i mesi dell’anno. È particolarmente diffusa al largo della Sicilia.

 

Possibili benefici e controindicazioni del pagello

Le carni del pagello fragolino non hanno molti grassi (101 Calorie per 100 grammi di prodotto), per cui risultano adatte ad essere inserite nei regimi alimentari ipocalorici o di chi soffre di colesterolo alto. Nel pagello sono contenute molte proteine dall’alto valore biologico (21 grammi ogni 100 grammi) e dunque il suo consumo è particolarmente indicato per l’alimentazione di bambini e anziani.

L’elevato contenuto di potassio (minerale indispensabile all’organismo umano per mantenere il bilancio idrico e la pressione sanguigna nella norma, per regolare l’eccitabilità neuromuscolare e la ritmicità del cuore) e di ferro (essenziale per una corretta ossigenazione di tutti i tessuti dell’organismo) caratterizzano questo pesce dal punto di vista del contenuto minerale, insieme soprattutto al calcio e al magnesio.

È necessario prestare attenzione al consumo del pagello da parte dei soggetti allergici a questo pesce o con predisposizione per questo tipo di patologia.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Papeda delle Mauritius

Papeda delle Mauritius

 

Che cos’è la papeda delle Mauritius?

La papeda delle Mauritius, chiamata anche combava, è il frutto del Citrus hystrix, un agrume che proviene dall’India ed oggi molto coltivato proprio alle Mauritius. Si presenta come un frutto tondeggiante con un colore giallo-verdastro e una buccia corrugata. Quest’ultima viene impiegata per la preparazione di salse e condimenti piccanti, oppure viene tagliata in fette sottili ed utilizzata come accompagnamento di piatti di pesce. Il succo del frutto, invece, è molto acido e amarognolo e non si utilizza in cucina. Le foglie di papeda delle Mauritius possono essere invece aggiunte a insalate e zuppe o ad altre pietanze.

 

Che proprietà nutrizionali ha la papeda delle Mauritius?

100 g di foglie di papeda delle Mauritius apportano:

70 Calorie

1 g di lipidi

7 g di carboidrati

9 g di proteine

1,210 mg di sodio

 

Possibili effetti collaterali della papeda delle Mauritius

Non si ha evidenza di eventuali interazioni tra il consumo alimentare di papeda delle Mauritius e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità della papeda delle Mauritius

La raccolta dei frutti della papeda delle Mauritius può iniziare nel mese di agosto, ma può continuare anche fino ai mesi autunnali perché si conservano a lungo anche sulla pianta.

 

Possibili benefici e controindicazioni

La papeda delle Mauritius è considerata un “agrume medicinale” dalla medicina indonesiana. Infatti, il succo dei suoi frutti viene considerato ricco di proprietà repellenti nei confronti degli insetti, ma viene impiegato anche in aggiunta a prodotti per lavarsi i capelli, in quanto sembra lasciarli lucidi. Secondo le popolazioni asiatiche questa pianta ha delle proprietà antisettiche e antinfiammatorie.

Nella buccia dei frutti sono contenuti oli essenziali che vengono impiegati nella preparazione di tonici, unguenti, digestivi e prodotti per purificare il sangue. Se ne consiglia l’uso in caso di problemi al sistema circolatorio o di problemi digestivi. La polpa del frutto viene invece impiegata per proteggere la salute di denti e gengive, semplicemente strofinandola su di esse.

Non si hanno, però, delle prove sufficienti che possano convalidare tali consigli.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Pecora

Pecora

 

Che cos’è la carne di pecora?

Il termine “pecora” è il nome comune dei mammiferi della famiglia dei Bovidi, Genere Ovis, che include sei specie selvatiche e diverse razze domestiche diffuse in quasi tutto il mondo (escluse le regioni artiche e l’America Meridionale). Nell’uso comune il termine “pecora” viene utilizzato per indicare perlopiù l’animale domestico femmina (riservando il nome di montone per il maschio adulto, e il nome di agnello per l’animale giovane di entrambi i sessi fino a un anno d’età). Si alleva la pecora per ottenere il latte, la carne e la lana. La carne di pecora adulta, a seconda dell’età dell’animale può presentare differenze nutrizionali e organolettiche; ha un sapore e un odore simili a quelli della carne di agnello, ma più intensi e robusti.

 

Che proprietà nutrizionali ha la carne di pecora?

100 grammi di carne cotta di pecora apportano mediamente 360 Calorie e contengono approssimativamente (tenendo presente le possibili variazioni dei valori nutrizionali in base ai diversi tagli di carne e all’età dell’animale):

14 g di proteine

33 g di lipidi

100 mg di sodio

2 mg di ferro

9 mg di calcio

157 mg di fosforo

350 mg di potassio

2 mg di zinco

140 mcg di Tiamina (vitamina B1)

190 mcg di Riboflavina (vitamina B2)

Possibili effetti collaterali della carne di pecora

A oggi non si hanno testimonianze di interazioni tra il consumo di carne di pecora e l’assunzione di farmaci o altre sostanze.

 

Reperibilità della carne di pecora

La carne di pecora è disponibile durante tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni

La carne di pecora adulta è relativamente poco apprezzata: generalmente si preferisce consumare quella di agnello e quella di castrato (che è l’esemplare maschio che viene castrato per migliorare la qualità della carne). In questa carne è presente una buona quantità di proteine; rappresenta inoltre una buona fonte di ferro, minerale necessario per il trasporto dell’ossigeno a tutti gli organi e tessuti dell’organismo, e di potassio, importante per il corretto funzionamento dei muscoli e del cuore e per la trasmissione degli impulsi nervosi.

La carne di pecora è molto grassa, per cui è possibile che risulti difficile da digerire e se ne sconsiglia quindi il consumo a chi è soggetto a disturbi a carico dell’apparato digerente. Ne viene inoltre controindicato il consumo a coloro che soffrono di problematiche a carico dell’apparato cardiovascolare. La carne di pecora è anche una fonte di purine, sostanze coinvolte nell’insorgenza di disturbi come gotta o calcoli renali: il consumo di questa carne è dunque sconsigliato ai soggetti affetti da queste patologie.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione

Anice stellato

Anice stellato

 

Che cos’è l’anice stellato?

L’Illicium vero è una specie nativa della Cina e del Vietnam i cui semi vengono impiegati come spezie. Introdotto in Europa nel XVII secolo, oggi viene coltivato quasi esclusivamente nel sud della Cina, in Indocina e in Giappone. Detto anche anice stellato cinese, è diverso da quello giapponese (Illicium anisatum), specie non adatta all’uso alimentare perché altamente tossica.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali l’anice stellato?

100 gr di anice stellato apportano circa 22 calorie e:

vitamina C (2% del fabbisogno in un’alimentazione da 2.000 calorie giornaliere)

1 mg di sodio

calcio (4% del fabbisogno in un’alimentazione da 2.000 calorie giornaliere)

ferro (13% del fabbisogno in un’alimentazione da 2.000 calorie giornaliere)

3 g di carboidrati

1 g di proteine

L’anice stellato è una fonte di acido scichimico e di linaloolo.

 

Quando non mangiare l’anice stellato?

Non sono ancora note condizioni in cui il consumo di anice stellato possa interagire con l’assunzione di medicinali o altre sostanze. Nel dubbio è bene chiedere consulto al proprio medico.

 

Periodo reperibilità/stagionalità

E’ commercialmente rinvenibile tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Gli sono attribuite proprietà stimolanti, sedative, carminative, stomachiche e diuretiche. Inoltre il linaloolo che è presente al suo interno è dotato di proprietà antiossidanti. In Oriente viene utilizzato per combattere i dolori addominali e i disordini mestruali, per aumentare la produzione di latte nelle donne in fase di allattamento, per alleviare la flatulenza, per contrastare gli acciacchi tipici dei mesi più freddi dell’anno, per combattere coliche, reumatismi e lombalgie, per promuovere l’appetito e il buon sonno. Gli sono inoltre ascritte proprietà antibatteriche e antimicotiche che vengono sfruttate all’interno di rimedi contro disturbi delle vie respiratorie tipo bronchite, asma e tosse secca. Non solo, l’acido scichimico presente al suo interno è utilizzato come ingrediente per rimedi contro l’influenza; più in generale, l’anice stellato – nella sua forma naturale – sembra poter aiutare il sistema immunitario a combattere questa diffusa malattia. Sono però essere necessarie prove più approfondite che giustifichino la sua efficacia a scopo medicinale.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Aringa

Aringa

 

Che cos’è l’aringa?

Dal nome scientifico Clupea harengus, è un pesce facente parte della famiglia delle Clupeidae che vive in prevalenza nella parte settentrionale dell’Oceano Atlantico.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali dell’aringa?

100 g di aringa fresca apportano circa 216 calorie ripartite nel seguente modo:

69% lipidi

31% proteine

In particolare, 100 gr. di aringa fresca presentano al loro interno:

0,12 mg di tiamina

12 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

tracce di vitamina C

320 mg di potassio

113 mg di fosforo

63 mg di calcio

0,9 mg di ferro

60,1 g di acqua

16,5 g di proteine

16,7 g di lipidi, di cui: 3,3 g di grassi saturi, 8,63 g di grassi monoinsaturi, 2,61 g di grassi polinsaturi (soprattutto omega 3) e 85 mg di colesterolo

3,5 mg di niacina

0,18 mg di riboflavina

Le sue proprietà nutrizionali possono però variare in base al metodo di conservazione.

In particolare, 100 gr. di aringa affumicata apportano 194 calorie e:

9 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

tracce di vitamina C

254 mg di fosforo

66 mg di calcio

1,4 mg di ferro

62,5 g di acqua

19,9 g di proteine

12,7 g di lipidi

82 g di colesterolo

3,3 mg di niacina

0,28 mg di riboflavina

 

100 gr. di aringa marinata apportano invece 199 calorie e:

60,2 g di acqua

18,3 g di proteine

14 g di lipidi

150 mg di fosforo

98 mg di potassio

30 mg di calcio

97 mg di colesterolo

3,3 mg di niacina

0,21 mg di riboflavina

0,05 mg di tiamina

46 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

tracce di vitamina C

1.030 mg di sodio

 

Infine, 100 gr di aringa sotto sale apportano 218 calorie e:

3 mg di niacina

0,29 mg di riboflavina

0,04 mg di tiamina

48 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

tracce di vitamina C

112 mg di calcio

48,8 g di acqua

19,8 g di proteine

15,4 g di lipidi

110 mg di colesterolo

 

Quando non mangiare l’aringa?

L’aringa potrebbe interagire con l’utilizzo di ossazolidinoni.

 

Periodo di reperibilità dell’aringa

Si riproduce durante tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni dell’aringa

E’ un valido alleato per la salute dei globuli rossi, delle ossa e del sistema nervoso. Gli omega 3 sono altresì rinomati per i loro benefici effetti a livello del sistema cardiovascolare e di numerosi organi e tessuti (per esempio pelle e occhi). L’aringa è considerato un pesce sicuro, soprattutto per il modesto contenuto di mercurio.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Asimina

Asimina

 

Che cos’è l’asmina?

Si tratta del frutto dell’Asimina triloba, specie che appartiene alla famiglia delle Annonaceae. Nativa degli Stati Uniti Occidentali, questa pianta produce dei frutti dal sapore dolce che possono visivamente sembrare l’incrocio fra una banana e un mango, in quanto sono caratterizzati da una buccia giallo-verdastra e da una polpa arancione soffice e cremosa. Attualmente negli Stati Uniti ne sono note 27 varietà, che crescono tra il nord della Florida al sud dell’Ontario, fin nei territori del Nebraska orientale.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali dell’asimina?

100 gr. di asimina apportano 80 calorie e:

1,2 g di proteine

1,2 g di lipidi (32% saturi, 40% monoinsaturi, 28% polinsaturi)

2,6 g di fibra

circa 675 g di acqua

18,8 g di carboidrati

Fra le vitamine e i minerali, 100 gr di asimina apportano:

63 mg di calcio

47 mg di fosforo

7 mg di ferro

2,6 mg di manganese

0,5 mg di rame

0,9 mg di zinco

18,3 mg di vitamina C

1,1 mg di niacina

0,09 mg di riboflavina

0,01 mg di tiamina

87 UI di vitamina A

345 mg di potassio

113 mg di magnesio

Le proteine dell’asimina apportano tutti gli aminoacidi che sono essenziali per l’organismo.

Inoltre questo frutto è fonte di acetogenina, una molecola dalla potenziale azione antitumorale.

 

Quando non mangiare l’asimina?

Non risultano interazioni scientificamente documentate tra il suo impiego e quello di farmaci o altre sostanze.

 

Stagionalità dell’asimina

E’ un frutto autunnale. Una volta raggiunta la piena maturazione, può essere conservata solo per alcuni giorni a temperatura ambiente, mentre in frigorifero può durare anche per una settimana. Se riposta al freddo prima della sua maturazione, può essere conservata anche per 3 settimane ed essere quindi portata a temperatura ambiente per consentire la sua maturazione prima del consumo.

 

Possibili benefici e controindicazioni dell’asimina

E’ utile per la salute soprattutto per la sua densità di nutrienti. La sua ricchezza in minerali, vitamine ed aminoacidi essenziali è paragonabile – o addirittura superiore – a quella delle banane, delle mele e delle arance. La sua acetogenina pare poter svolgere un’azione antitumorale basata sulla capacità di impedire la comunicazione tra le cellule del cancro, che condurrebbe alla loro morte.

Può scatenare allergie ed in taluni soggetti può essere causa di dermatiti allergiche.

 

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Azzeruole

Azzeruole

 

Che cosa sono le azzeruole?

Sono i frutti del Crataegus azarolus, specie che appartiene alla famiglia delle Rosaceae, diffusa tra il sud dell’Europa e le regioni occidentali dell’Asia. Secondo la maggior parte degli esperti di botanica la sua origine può essere collocata in Asia Minore o a Creta; questa pianta è oggi diffusa anche in Italia, in particolare in Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia-Romagna e Sicilia. Il suo frutto – dal sapore acidulo simile a quello delle nespole – può essere ingerito crudo, utilizzato per preparare dolci, conserve o gelatine, oppure messo sotto spirito. Se coltivato in zone dal clima temperato, sviluppa una polpa fragrante e zuccherina.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali delle azzeruole?

Le azzeruole sono fonti di:

fibre

minerali (soprattutto fosforo e ferro)

vitamine (soprattutto vitamina A e vitamina C)

tannini

glucosio

fruttosio

acidi organici (acido malico e acido citrico)

 

Quando non mangiare delle azzeruole?

Non risultano esservi interazioni tra il loro consumo alimentare e l’assunzione di medicinali o altre sostanze. Piante strettamente imparentate con il Crataegus azarolus sono però state associate a potenziali effetti collaterali e possono interagire con l’azione di farmaci betabloccanti e calcio antagonisti, con gli inibitori della fosfodiesterasi, con i nitrati, con la digossina e con la fenilefrina; per questo motivo, in caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico.

 

Periodo reperibilità/stagionalità

Fiorisce tra aprile e maggio, mentre la maturazione dei frutti si conclude a settembre. In Italia sono tre le varietà di maggior interesse commerciale: l’azzeruolo rosso d’Italia, l’azzeruolo bianco d’Italia e l’azzeruolo giallo del Canada.

 

Possibili benefici e controindicazioni delle azzeruole

Quelle fresche sono note per le loro proprietà dissetanti e rinfrescanti. Pare inoltre che possano esercitare effetti ipotensivi, diuretici e antianemiche, che contribuiscano a proteggere la salute degli occhi e che offrano un aiuto rivitalizzante alla pelle. I loro tannini sono inoltre dotati di proprietà astringenti.

Ai frutti di numerose specie del genere Crataegus sono state associate anche proprietà cardiotoniche.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.